280- Ricominciare

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Avere coraggio di mettere un punto e d’ iniziare da capo e’ davvero difficile, come vorrei tanto farlo.

Troncare col passato e non pensarci piu’ lasciarmi dietro tutto e tutti e ricominciare da capo, ricominciare per non perdersi definitivamente, di questa vita a volte molto dura.

Riuscire ad accettare la realtà reale, e non quella inventata per fuggire dal mondo in cui non riesci a vivere.

Cosa vuol dire ricominciare e da dove? come? quando?

Ricominciare è come rinascere, è rivedere il sole in un mondo di libertà, è credere che la vita si rianima davanti agli occhi tuoi, senza oscurità; è sapere che ancora tutto puoi sperare.

Ricominciare è come rinascere, dall’ombra di un passato che ormai non conta più, è ritornare semplici, cercando nelle piccole cose la felicità è costruire ogni attimo il tuo domani.

Ricominciare è come dire ancora “SI” alla vita, per poi liberarsi e volare verso orizzonti senza confini dove il pensiero non ha paura vedere la tua casa diventare grande come il mondo.

Ricominciare è credere all’amore e sentire che anche nel dolore l’anima può cantare e non fermarsi mai.

Sono belle parole ma difficile da mettere in pratica.

Io pero’ devo trovare la forza in me e mettere questo maledetto punto alla mia vita, e ricominciare.

Ho letto da qualche parte; “Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare, ricominciare da capo e buttar via tutto, e di nuovo ricominciare a lottare e perdere eternamente.”

Ricominciare e mettere un punto questo deve essere il mio obiettivo ora.

Devo avere il coraggio di tirare fuori tutto cio’ che ho dentro, riuscire a guardarmi nello specchio e parlare in modo sincero prima con me stessa e poi con il resto del mondo, lo devo fare!” – trovare in me il coraggio

C’è un solo libro
che leggo e rileggo
senza stancarmi mai:
il libro della vita mia.

È stato scritto a quattro mani:
quelle del destino e le mie.
E, a bordo pagina, appunti sparsi
di chi ha voluto dare il proprio contributo.

Sentiti ringraziamenti a tutti amici di

Vietato calpestare i sogni ©ELisa

279 – Solitudine …

SOLITUDINE…
– E LA CERTEZZA DI UN DOMANI MIGLIORE –

Freddo, si che freddo. E un freddo speciale, diverso, niente scalda, coperta, cappotto, nulla serve, sento freddo, tanto freddo.
Mi siedo su un marciapiede, il sole sul viso e l’anima di un gattino rannicchiato, infreddolito.
Una carezza… è il sole che mi accarezza piano il viso.

Rabbrividisco per un istante, fa freddo, non ci sono treni, non ci sono stazioni, il sole, ci sta solo il sole. Chiudo gli occhi, non sono sola, ci sta il sole. Il gattino rannicchiato dentro di me, mi dice: “Lasciami in pace” dammi pace, lo sento respirare, vuole vivere.
La borsa per terra, non vedo chi passa, non vedo nulla, sento solo freddo.
Una canzone mi dice…”Con le mani puoi costruire castelli, autostrade.
“Costruire”, si muove il gattino, si stiracchia un po’ con le mani, con la forza, con tutta se stessa, costruire, mai distruggere, mai tornare indietro, e dirsi, “non posso”, no, non distruggo, lo accarezzo quel gattino.
Il sole all’improvviso lo sento dentro un po’ di tepore. Anche se non basta riscaldare il cuore.
Che silenzio. E buio, eppure è mattina.
“L’anima” coperta da un paio d’occhiali da sole, sì la mia anima che si legge nei miei occhi, protetta da quella nuvola informe che sono le persone che mi passano davanti.
Le vedo velate, dietro i miei occhiali, un mondo che mi gira intorno e sembra non vedermi, mentre combatto con l’odore dei ricordi.
Anche loro all’improvviso stamattina qui, nella mia vita, in quest’angolo di strada.
Chi mi guarda crede che io sia pazza. No, sto solo cercando di stringere forte nelle mie mani quel sole, di far tornare la luce.

Ho bisogno di parole, ma non parole gia sentite, non parole gia dette. Parole che vorrei che qualcuno, inventasse per me, che vivessero solo quel tempo che dalla bocca arrivino alle mie orecchie, e che non siano mai stati di nessun altro, che possa memorizzarle, scolpirle della memoria e che siano solo mie.

Un “ti amo “… sarà di qualcun altro alla fine. No, non è questa parola che voglio stamattina.
… Suona il cellulare, ma si cosa importa chi è, non mi darà parole nuove.
Ho smesso di mangiare, ho smesso di leggere, ho smesso di scrivere.
“Lavori in corso” dentro di me. Sono cambiata. Migliore, peggiore, non saprei.
Sicuramente, non piu io.

E andato via il sole, non sono riuscito a trattenerle, ho aperto le mani per un istante, un solo istante. Sono vuote di nuovo. Quanto tempo è che sono qui? Un ora, pochi minuti, non lo so, ridacchio fra me… “se allungo una mano, mi danno l’elemosina”, scoppio a ridere, che strano suono. Me lo era dimenticata, questo lo memorizzo, domani potrà servirmi, magari domani… “si…domani”.

Ma esiste chi inventa parole nuove? Ci provo io. Che parola potrei inventare se amassi qualcuno?
Che cosa potrei dirgli? Non mi viene in mente nulla di mai dette. Mi viene in mente solo questa frase, credo scontata … ” sei il mio sole all’improvviso”
Non la dico la metto via, domani potrebbe servirmi, sì, forse domani.
Prendo la mia borsa, mi alzo e m’incammino, e notte, ci sono solo io in questa strada.
Non tolgo l’occhiali, non e ancora il momento, nessuno deve guardarmi dentro, ancora no. Mi vedo andare via. Sembro un mucchietto di stracci, e quanto freddo.
Non ha importanza dove vado, ho qualcosa in piu di ieri. Uno strano suono dimenticato e una frase scontata da dire.
Ho messo tutto in un posto speciale, li ho messi dentro di me, e quel mucchietto di stracci, un po’ curvo, nel buio, illumina la strada come se fosse una stella.

– ancora una volta  verso l’ignoto –

Vietato calpestare i sogni ©ELisa

278 – Pagine b i a n c h e

Ho vissuto la vita per un sogno
Rinchiuso in un alieno corpo
Ho atteso la luce del sole
Come le parole d’amore
Un cuore da far vibrare
D’improvviso nel vento
Ho aperto ali dai mille colori
E per un solo giorno
Ho vissuto il mio fragile sogno…

ascolto: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=LyTBCaCnYco

La scrittura è liberatoria, come una terapia.
Svuota vecchi tormenti e riempie di nuove visioni.

Su quel foglio bianco, candido, luminoso scriviamo ciò che formava ieri in un nuovo oggi, lasciando spazio in quei puntini di sospensione a quello che sarà domani.

Scrivere è bello, calma e infervora pensieri tenuti timidamente nascosti.

Scrivere è dolore e condivisione.
Scrivere è gioia e appartenenza.

Non ha importanza come si scrive, se si è poeti di strofe o rime, se si è scrittori di romanzi o fiabe, non è come si scrive, ma quello che si scrive.

Scrivere è fantasia che stuzzica desideri ed emozioni ci libera in un volo senza ali.

Scrivere per trasmettere e non ha importanza la forma o lo stile ma la capacità di penetrare nelle emozioni di chi legge, quella sensibilità che sfiora le persone e le riconosce come simili.

Se dovessimo guardare alla forma allo stile alla rima quanti fogli bianchi rimarrebbero orfani.

Scrivere su quel foglio bianco per dare un nuovo inizio, un significato alla nostra storia violando il candore del colore bianco con la poliedricità dei colori dell’anima.

Vietato calpestare i sogni ©ELisa

ascolta e rilassa: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ISnrLn4LnZs

277 – All’alba del #nuovo anno … 2015

“Quando la vita morde ed il pianto sembra vano, là troverò sempre me stesso e chi mi ama”

Questa lettera va a me stessa …
a me che, ogni volta che piango e qualcuno mi chiede cosa sia successo, mi limito a dire che mi bruciano gli occhi. Va a me…

A me, che cerco di sorridere anche quando sembra impossibile, a me che guardo allo specchio e vedo le rughe dell’età, alla mia fottuta sensibilità che mi fotte nel vero senso della parola, perché fa approfittare gli altri di me.

Va a me, al mio essere troppo buona e spudoratamente generosa. Va a me che quando cado trovo sempre la forza di rialzarmi, a me che guardo intorno e vedo tante, tantissime luci, una città colorata… ma poi mi guardo intorno e vedo sorrisi spenti.
Questa lettera va a me, ai miei sorrisi, alle mie lacrime sprecate, alle mie grida, ai miei momenti di pazzie, ai miei momenti noiosi, semplicemente a me stessa. Va a me, che quando devo aiutare gli altri sono un’esperta e quando devo aiutare me stessa, non sono neanche una dilettante.

A me, che trovo sfogo in una stupida sigaretta, a me che faccio l’indifferente e poi dopo piango, a me che quando mi trovo sola mi sento ansiosa perché i miei pensieri mi occupano la mente.

A me, che do tanto amore alle persone e non vengo mai ricambiata.
A me che sono stata derubata,  a me…

Una me che molte volte non riesco ad accettare, ma con il quale sto imparando a convivere, una me che tutti hanno cercato di cambiare, ma che nessuno è riuscito a farlo.

Mi vedo… un passo dal cambiamento, dalla voglia di essere presente a me stessa, ai miei sogni.
Ma come tutti i cambiamenti, prima che diventino qualcosa c’è la confusione, la paura, la solitudine.

Ora mi sento persa dentro mille pensieri e parole, ma un giorno tute queste vite che sto vivendo mi danno ragione di quello che sono e sarò.
Nel ritrovarmi mi sono accorta di aver lasciato qualcosa per strada ma è questo il momento di continuare il viaggio, con prospettive nuove.

Non devo aggrapparmi solo al passato, ma devo attingere ora da me stessa, da questo mio presente, doloroso sì, ma ricco di prospettive di me, dei miei sogni, dei miei desideri.

Ricordo di aver letto da qualche parte: “ i sogni sono mere rappresentazioni dei nostri più reconditi desideri, né via di fuga, sono al contrario strade maestre da percorrere”.

Ascolto me stessa i miei sogni, il gusto del bello che da sempre mi seduce, vela i pensieri dei miei desideri più veri, dei miei ideali, ho certezza che tutto questo non è vano, non è destinato a perdersi per sempre.

Sono onde di un mare che non conosce né confini né tempeste e quando lo sconforto sarà più grande dei miei desideri allora mi affaccio alla finestra, guardo quella montagna che ho davanti, ascoltando il suono e godere del suo profumo farmi accarezzare dal vento che soffia leggero, come un giorno … leggeri saranno i miei affanni.

Penso che per ognuno di noi c’è un giardino, fatto di memorie, parole, profumi e suoni, che germoglia di anno in anno, attraverso il nostro cuore.

“Quando la vita morde ed il pianto sembra vano, là troverò sempre me stesso e chi mi ama.”

“2015 …
Spero che finalmente la vita mi riservi, all’alba del nuovo anno, certezze più concrete e maggiore determinazione!”

276 – #CharlieHebdo

Assalto al giornale satirico Charlie Hebdo da parte di un commando terroristico che inneggia al Profeta. 12 morti continua a leggere QUI

#CharlieHebdo #Solidarietà per le #vittime, condanna per gli assassini !!!
L’attacco alla #charliehebdo è la dimostrazione che la “#religione” ha #paura della #cultura. #vergogna

Elisa

274 – Buon Anno Nuovo a tutto il Mondo!

273 -“Esercizi per allenare la creatività“

Per la serie “esercizi per allenare la creatività“, mi sono ispirata alle “Favole a rovescio“ di Gianni Rodari e ho deciso di cimentarmi in un “obiettivo a rovescio“.

[Come rendo divertente il coaching io, nessuno mai!]

C’era una volta un team di ostacoli che aveva deciso di raggiungere un obiettivo estremamente importante.

Ma prima che ti dica qual è, permettimi di presentarteli.
Facevano parte del gruppo: la signora Difficoltà, il signor Imprevisti, il signor Bastardo e la signora Concorrenza.
E adesso posso dirtelo: tutti insieme ambivano ad una cosa sola: sconfiggere il buon Protagonista del Cambiamento.

Avevano fatto le cose per bene: si erano messi a tavolino, avevano stabilito una scadenza e avevano fatto un inventario delle risorse.

“Pochi soldi?”

“Ci sono! Anche meno!”

“Perfetto! Demotivazione?” 

“Dobbiamo lavorarci. A volte c’è, a volte invece salta fuori la motivazione…”

“Ok, ricordiamoci di trovare una soluzione per annientarla definitivamente… Alleati complottisti? Ne abbiamo?”

“Oh! Quanti ne vuoi!”

Stress? Ambiguità? Dubbi?”

“Sì, sì! In abbondanza!”

Nel giro di qualche ora il piano d’azione era pronto ed era piuttosto semplice.

Il buon Protagonista del Cambiamento se ne andava serenamente per la sua strada quando signora Difficoltà si fece avanti prima degli altri, cercando di complicare ogni cosa. Prese tutto quello che trovava e lo aggrovigliò. Quello che non si aspettava, però, era che il buon Protagonista smettesse di guardare il groviglio per iniziare ad osservarlo nella sua nuova forma.

“Potrebbe essermi utile!”, esclamò prima di passare oltre ringraziando signora Difficoltà per l’involontaria gentilezza.

Signor Imprevisti seguiva alla lettera la strategia: appostarsi dietro ogni angolo e poi saltare fuori in modo inatteso. Funzionò per un paio di volte, finché il buon Protagonista si rese conto che lo stava inconsciamente aspettando. In qualche modo, il suo intervento gli apriva nuove strade che prima non vedeva.

Signor Bastardo aveva organizzato per bene il gruppo dei complottisti. O almeno così credeva. Ma il buon Protagonista capì che doveva sfruttare gli stessi valori che li tenevano insieme, per volgerli ad altri fini.

Signora Concorrenza avrebbe dovuto trovare le soluzioni più efficacemente e più velocemente, questo è evidente. Avrebbe funzionato se l’avessero messa all’inizio, al posto di signor Imprevisti. Peccato per loro che nel frattempo il buon Protagonista avesse girato tutto a proprio favore.

Ed eccoci al dunque. Mi spiace per te se volevi leggere una storia a lieto fine. Il team di ostacoli, come hai visto, non ha raggiunto il traguardo che si era prefissato. Poveri loro… Non ti fanno un po’ pena?

Non c’è storia: anche nell’obiettivo a rovescio, vince il buon Protagonista.

E se hai capito perché, è lo stesso finale anche per te!

Le favole sono molto veritiere non perché ci dicono che il bene esiste, ma perché dicono che il male può essere sconfitto!
vi abbraccio, passate un bella giornata, Elisa

272 – Carol Martinez – “La vergine dei sussurri”

“Il mondo ai miei tempi era poroso, permeabile al meraviglioso.
Voi avete bloccato le strade, ridotto le favole a una quisquilia, negando ciò che vi sfugge, scordando la forza delle antiche leggende.
Avete soffocato la magia, la spiritualità e la contemplazione nel frastuono delle vostre città e rari sono coloro i quali, prendendosi il tempo di tendere l’orecchio, riescono ancora a udire il sussurro dei tempi che furono o il rumore del vento tra le fronde. Ma non crediate che il massacro delle favole abbia scacciato la paura!
Niente affatto, voi continuate a tremare senza nemmeno sapere il perché”

(Carol Martinez – “La vergine dei sussurri”)

mi ci voleva una lettura di defaticamento…libri ben scritti, con una storia semplice, non troppo lunghi, che ti fanno tornare a guardare alla lettura come un passatempo piacevole!

“La vergine dei sussurri” ha fatto proprio un ottimo lavoro…

Ambientato nel 1187, il libro narra in prima persona la vita di una ragazzina che per scampare al matrimonio combinato decide di farsi murare in un convento come reclusa…diventerà presto la “Santa”…

Sì, la chiameranno tutti così e lei crederà anche di essere una santa…però a me è sembrata piuttosto malvagia…anzi diciamo così: mi è sembrata molto umana nella sua debolezza, spesso nel suo egoismo…

il libro è molto molto carino, soprattutto per la scrittura così delicata e fuori dal tempo…

Questo libro è come un fiore, delicato ma molto bello e profumato… da leggere assolutamente per gustare una scrittura e una storia che ci farà tornare bambini, quando ci leggevano le fiabe…

nota: Regala ai tuoi figli favole con morale  affinché venga stimolata la loro volontà di ricerca della felicità nelle cose importanti della vita.

con affetto, Elisa

271 – L’Angelo Custode

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Stasera prima di dormire penso agli abbracci non dati e ai tanti mai ricevuti. Buona notte  mondo di amici …  “Quando vuoi bene a qualcuno non conta dove si trova. Ma conta solo che tu possa ascoltare la sua presenza nel tuo Cuore.” ♡

AMICIZIA

“…nella solitudine, nella malattia, nella confusione, la semplice conoscenza dell’amicizia rende possibile resistere, anche se l’amico non ha il potere di aiutarci. È sufficiente che esista. L’amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo, dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio. È in queste cose che essa mette più profonde radici. È da queste cose che essa fiorisce…. “  – Pam Brown

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L’Angelo Custode

I primi raggi del sole della mattina, filtrando dalle persiane chiuse, illuminavano un poco il letto nel quale Giacinta aveva passato un’altra di quelle terribili notti di sofferenza.

La mamma si era appisolata sulla sedia in fondo al letto e Giacinta chiamandola piano piano la sveglia.

Ora vai mammina cara, vai a riposare nel tuo letto, io sto meglio.

La mamma aprì gli occhi e senza neanche una parola si trascinò nella sua stanza, era veramente distrutta da quella vita.

Giacinta tirò fuori del cassetto del comodino, il libro che le aveva regalato la sua amica Elena.

Il libro parlava d’Angeli.

Cominciò a divorare letteralmente le pagine di quel libro rifugiandosi in un mondo fantastico dove le misteriose creature erano protagoniste d’incredibili vicende,
sempre accanto alle persone che avevano bisogno d’aiuto.
Un intero capitolo di questo libro era dedicato alla loro evocazione.

Preghiere e nomi d’Angeli scorrevano sotto gli occhi di Giacinta che non vedeva l’ora di imparare come fare per farsi aiutare da uno di loro, non ne poteva più delle sofferenze che quel male le causava.

Nel pomeriggio aveva già finito di leggere il libro e quando Elena tornò per giocare un po’ con la sua amica del cuore gli Angeli furono il tema dei loro discorsi d’adolescenti e se li immaginavano giovani e belli.

Nella notte che venne, Giacinta stava bene e non aveva voluto che la mamma le stesse accanto, ma ella non se n’andò tranquilla a dormire in camera sua, prima d’averle acceso sul comodino una radio babysitter, per ascoltare la figlia anche di notte.

Quando Giacinta fu sola nella stanza cominciò a pronunciare le evocazioni e tutte le preghiere contenute nel libro… passava il tempo e nulla accadeva.

Giacinta si cominciò a sentire male e sapeva che le stava venendo un’altra delle sue crisi, allora per non svegliare la mamma spense la trasmittente della radio babysitter, piangeva, stava perdendo la fiducia che l’aveva animata fin li, ma continuava a ripetere le preghiere del libro.

La mattina portava i suoi tiepidi raggi di sole attraverso le finestre e la mamma che dormiva ancora, fu svegliata dalla radio che con un insistente bib bib stava segnalando l’esaurimento delle batterie.

Chiamò Giacinta, ma non ottenne risposta.
La trovò nel letto con il libro aperto, accanto.
Aveva un volto sereno.
Toccandola, capì con disperazione che se n’era andata nella notte e la strinse a se e la chiamò e la strinse ancora…

“Perché Giacinta te ne sei andata così ” le diceva.

Sentì di nuovo il bip bip della radio che aveva posato lì vicino entrando in camera, e ad un certo punto da questa udì chiaramente la voce di Giacinta che la chiamava “Mamy, non piangere ” le diceva:
“Io ora sto bene, non soffro più; non aver pena, ho chiesto io di non soffrire più così e sono stata esaudita.”

Mentre sentiva queste parole, un raggio di sole iniziò a colorarsi d’arcobaleno e i puntini di quest’arcobaleno formarono una figura, un giovane bello come non si era mai visto, teneva per mano la giovane Giacinta che sorridendo alla mamma, continuava a parlare per mezzo della radio

“Questo è il mio Angelo custode ed è venuto a prendermi, ora è tempo di andare, ma tu vivi, non lasciare che il rimpianto sia l’unico suono della tua vita, ma colorala con un arcobaleno di motivi, perché un giorno ci rivedremo e quel giorno sarò orgogliosa della mia mamma”

L’immagine si dissolse nell’aria fresca della mattina e l’arcobaleno volò fuori della finestra lasciando il solito bip di richiamo nella radio.

La mamma, prese il libro che era accanto a Giacinta e nella pagina aperta c’era l’immagine dell’angelo che aveva visto con sua figlia e sotto scritto:

Non temere di essere sola mamma, tu sei stata un Angelo per me fino ad ora,
ma non perdere mai la fede che questo è vero, sei ancora Angelo …  Le mamme lo sono. Giacinta

♡♡♡

Le favole non sono parole fantastiche dettate dalle illusioni di persone che vogliono “colorare” le loro giornate inventando storie magiche, ma che tutto e’ calato nel reale, nel mondo in cui viviamo, il mondo che a volte non vediamo e non sentiamo…

Vietato calpestare i sogni ©ELisa


270 – Sssst … Silenzio

ssssst  …. SILENZIO

E il silenzio

in muta preghiera  dal fondo del tuo cuore
s’inerpica  tra nuvole di seta

– ciò che abbiamo amato-
e poi vanamente  perso…

Fattosi adesso tremulo respiro
di costellazioni accese
all’alba della vita

a infrangersi sulla spiaggia
come musica dentro
al senso delle cose

BUON 2015!

http://youtu.be/I5_Iocn4tR8

Engelbert Humperdinck – Greatest Love Songs (Full Album)

To all my wonderful friends who like of old songs
A tutti i miei meravigliosi amici  che amano i vecchie canzoni ❤

269 – Grazie Amici ♡ … a modo mio

Laggiù in Virginia le magnolie formavano boschi.
Alcune erano alte trenta metri e anche di più.
Ma laggiù in Virginia le magnolie si sentivano a casa.
La magnolia che aveva messo radici nel villaggio di Fuhlam non era così alta.
Era una giovane magnolia ma era sola.
Intorno non aveva una famiglia di magnolia ma piante diverse tutte.
Alcune però le conosceva o le riconosceva la strana foglia a cinque punte del liquidambar.

Aveva visto sbocciare con invidia e grande gioia i fiori verdognoli dell’albero dei tulipani e i profumati grappoli della rubinia.
Erano tutte parenti.
Venivano dalla sua parte del mondo.

L’Europa e come lei avevano fatto tutto il viaggio piantate in tinozze piene di acqua al fondo, nel cavo di uno “strano albero che galleggiava sull’acqua, spinto dalla brezza dolce del vento che faceva gonfiare i fiori bianchi senza mai riuscire a strapparli …

Viaggiare per conquistare, nuovi boschi e nuove terre, a gara con le altre piante, era un dovere per lei, e per ogni magnolia e per ogni fiore del mondo.

Dall’altra parte del mondo, dalla parte in cui il sole scompare, i semi trovavano il modo di scavalcare i grandi fiumi e perfino le montagne innevate.

Ma dalla parte in cui il sole si leva alto nel cielo c’era una grande distesa d’acqua salata su cui i servizievoli uccelli e gabbiani si avventuravano a volte.

Ma un giorno uno strana creatura che non sapeva volare, incantata come gli insetti e gli uccelli dai bei fiori variamente profumosi, si era messa al suo servizio.

Non erano mancati i disagi le paure e le avversità.

Ma quella mattina di dicembre in cui sbocciati candidi fiori come per miracolo, dallo stupore negli occhi degl’uomini e delle piante intorno tutte, proprio quella piccola magnolia seppe di aver conquistato un nuovo regno e tanti amici, una vera e bella famiglia.

Ben venga un nuovo anno di serenità, salute,
gioia nei cuori di tutti,
specie di chi ne ha molto bisogno!
Imennsamente grazie a tutti voi e …
Buon anno 2015 mondo di amici ♡ Elisa

268 – BUON 2015 A TUTTI

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Ecco il mio augurio…

Un anno pieno di Amore da donare e perché no anche da ricevere…
Un gesto semplice ma alle volte difficile da compiere…
Vi voglio bene! Elisa

 

Caro Anno Nuovo,
ti scrivo questa lettera anche se non so bene a quale indirizzo spedirla.

Forse sei ancora troppo piccolo per riuscire a leggerla, ma immagino che quando ti giungerà sarai già un po’ cresciuto ed avrai anche perso un po’ della tua semplicità ed ingenuità.

Sai Anno Nuovo, spesso vorrei tornare ad essere come sei tu oggi, in questo tuo primo giorno di vita: pulito e con tante strade e possibilità davanti al tuo cammino.

Si, forse, in fondo, in fondo, una parte di me ti somiglia un po’, solo che fatica ad emergere ed a venire fuori.

Spesso mi manca il coraggio di vivere e di fare delle scelte. Spesso ho paura di sbagliare e di farmi male, così rimango fermo dove mi trovo per paura di cadere, ma d’altra parte sono le cicatrici che ci lascia addosso la vita che ci fanno crescere e diventare adulti.

La pioggia deve cadere sul seme per fare sbocciare la rosa, così come le difficoltà devono essere affrontate per forgiare la nostra forza d’animo.

Anno Nuovo, io non so come saranno i giorni che verranno e che vivremo insieme.
Immagino che ci saranno cose che accadranno che non dipenderanno da me ed altre che senza la mia volontà non si realizzeranno mai.

Ci saranno persone che se ne andranno ed altre che verranno.

Ci saranno sia lacrime che sorrisi.
Sia gioie che dolori.
Sogni che si avvereranno guardando una stella cadere dal cielo ed altri che dovrò conquistarmi con il sudore delle fronte.

Ci saranno braccia che mi stringeranno al cuore ed altre che si rifiuteranno di avvicinarmi ad esso.
Ci saranno giorni in cui starò male e piangerò, ma ce ne saranno anche altri in cui sorriderò solo guardando il cielo e scaldandomi al calore del sole dopo un improvviso temporale.

Amerò, odierò, griderò, camminerò, accarezzerò, abbraccerò…vivrò.

Si, Anno Nuovo, voglio farti una promessa: ti prometto che qualunque cosa mi accadrà durante questi 365 giorni cercherò di non perdere mai la gioia di vivere e di guardare sempre oltre ai giorni di nebbia ed ai temporali.

Una sola cosa ti chiedo in cambio: non portarmi via le persone che mi sono accanto.
Sono la cosa più preziosa che possiedo e vorrei tenerle vicino al mio cuore più tempo possibile.

Anno nuovo, gli occhi mi si appannano di lacrime.
Mi sono commosso scrivendoti questa lettera ma il mio cuore è fatto di panna e basta poco per scioglierlo.

Ora ti saluto ed inizio a viverti!

P.S. Mi raccomando 2015; fai il bravo!

Buon anno mondo di amici!