1. Perché si dice benedicevo e non benedivo?
1. Si dice benedicevo, perché benedire è composto di dire, che all’imperfetto fa dicevo. Unica eccezione è data da benedici, visto che l’imperativo di dire è di’ e non *dici (forma comunque presente in alcuni italiani regionali).
2. Mario, ha fatto uscire il cane oggi. In linea di massima, questa frase è sbagliata: in quale caso sarebbe stata corretta scritta così?
2. La frase è chiaramente scritta in modo sbagliato, poiché la virgola non va mai inserita fra due parole o gruppi di parole strettamente legati fra loro, quindi nome e aggettivo, soggetto e verbo, verbo e complemento oggetto. Sarebbe stato corretto solo se chi scrive avesse voluto indicare che Mario ha fatto uscire il cane e non qualcun altro: ma il contesto avrebbe dovuto farlo capire chiaramente.
3. È giusta la divisione in sillabe fi.gli.uo.lo della parola figliuolo? Perché?
3. No, non è corretta, perché iuo è un trittongo: la divisione in sillabe corretta è fi.gliuo.lo.
4. L’astuccio che vedi sul tavolo è di tuo fratello. Nel breve periodo proposto c’è una relativa limitativa o descrittiva?
4. La relativa è limitativa perché che vedi sul tavolo indica proprio quell’astuccio.
5. Scrivere un iperonimo di margherita.
5. Quello più immediato è sicuramente fiore: ricordiamo che per iperonimo si indica una parola che ha un significato generale rispetto ad altre (una specie di rapporto di inclusione fra insieme e sottoinsieme in matematica). Un iperonimo di cane, per esempio, è animale.
6. Deva o debba? Qual è il congiuntivo esatto?
6. Sono entrambi due congiuntivi esatti, ma il secondo è più diffuso.
7. Quale di queste tre frasi contiene sicuramente un errore?
A. Fa che domani sia bel tempo.
B. Non essere sé stessi è un errore imperdonabile.
C. Non do niente a nessuno.
7. La prima contiene un errore evidente: fa non apostrofato (fa’ < fai). Do accentato è considerato corretto da alcuni grammatici, da evitare per molti altri: consiglio di non usarlo, perché non ha proprio senso. Per sé stessi, consultate questo approfondimento. (sara il prossimo articolo) elisa
8. Nella frase Piovono critiche a non finire sull’ultimo programma della conduttrice:
A. Piovere è verbo impersonale;
B. Piovere non è verbo impersonale;
C. Critiche è complemento oggetto.
8. Questo è il caso in cui il verbo viene usato non come impersonale, e dunque senza soggetto come quasi sempre accade con i meteorologici (es. Piove e voglio andare subito a casa); il soggetto, infatti, è espresso da critiche, che ne rappresenta, quindi, la persona (sesta per la precisione).
9. Fornire un esempio di parola che può essere avverbio, congiunzione e preposizione in contesti diversi.
9. Sicuramente dopo: nella frase Verrò dopo è un avverbio; in Dopo di te ci sono molti altri è una preposizione (introduce un complemento); in Dopo aver studiato è andata da un amico è congiunzione (introduce una proposizione).
10. Nella frase A Luigi piacciono molto gli studi linguistici:
A. A Luigi è soggetto logico;
B. A Luigi è soggetto grammaticale;
C. Gli studi linguistici è complemento oggetto.
10. A Luigi è soggetto logico, poiché è proprio Luigi che predilige gli studi linguistici; il soggetto grammaticale è gli studi linguistici, che dunque non è complemento oggetto.